Oggi vogliamo trattare l’argomento del restauro sui beni immobili vincolati.
I Beni immobili vincolati sono dei beni che devono possedere tre requisiti principali: devono avere più di 70 anni, essere di un autore non più in vita e cosa importante devono avere valore storico-artistico. I beni vincolati non possono essere quindi distrutti, danneggiati o adibiti ad usi che possano pregiudicare la loro conservazione. Molto spesso può capitare di dover intervenire su un bene vincolato, come la propria abitazione, una piccola villetta rurale in campagna che meritano di attenzioni particolari.
Ma come si interviene sui beni vincolati? Quando si può procedere con il restauro?
Ogni intervento deve essere condotto da un Architetto/Ingegnere specializzato nel campo Beni culturali che ha le competenze per salvaguardare i valori artistici dell’immobile, oltre che per redigere tutti i documenti necessari per adempire gli obblighi burocratici. Ogni intervento deve essere autorizzato dal competente ufficio della Soprintendenza tramite un nullaosta preventivo che attesta la coerenza dell’intervento con i vincoli. Il parere alla Soprintendenza non va chiesto per tutti i Beni ma solo per alcune categorie.
Quali sono gli interventi per i quali è richiesto il parere della Soprintendenza?
Praticamente ogni opera edile è soggetta a parere ad eccezione di alcuni casi di manutenzione ordinaria come per esempio la ritinteggiatura delle pareti. Ogni progetto deve essere redatto da un tecnico specializzato al fine di presentare una documentazione di supporto che permetta al funzionario di zona di approvare l’intervento proposto. In tal senso i tempi per il rilascio del nulla-osta variano tra i 45 e i 60 gg.
Realizzare un progetto di restauro non è semplice: bisogna avere occhio critico e soprattutto usare la soluzione meno invasiva possibile per mantenere integri i valori artistici del bene. Il Restauro è una disciplina complessa che fonda le sue basi sulla conservazione della materia originale e sulla trasmissione al futuro dei suoi valori estetici e storici, i nostri architetti e ingegneri partono da queste considerazioni per proporre un progetto ad hoc in linea con le prescrizioni della Soprintendenza e in accordo con gli stessi proprietari.
Il lavoro parte dalla fase della conoscenza attraverso un’attenta ricerca storica volta ad indagare ogni possibile cambiamento subito nel corso dei secoli, per poter impostare una metodologia di lavoro in linea con gli obiettivi prefissati. Ogni progetto di Restauro è diverso, ogni situazione deve essere valutata caso per caso, non esiste un metodo di intervento univoco, ma dopo attente analisi deve essere scelta la soluzione migliore con profondo rispetto del bene.
La fase successiva a quella della conoscenza è quella del Restauro vero e proprio, ossia tutti gli interventi finalizzati alla conservazione nei suoi aspetti estetici e storici. Ogni intervento deve mirare a mantenere integri i caratteri tipologici, strutturali, materici del bene e devono contemporaneamente eliminare eventuali superfetazioni che danneggiano l’istanza estetica del bene.