“I beni culturali non possono essere distrutti, danneggiati o adibiti ad usi non compatibili con il loro carattere storico o artistico oppure tali da recare pregiudizio alla loro conservazione” (Art 20 Dlgs. 42/04).
Come si interviene sui Beni Culturali Immobili?
La legge prevede che ogni intervento sui beni culturali immobili, come ad esempio i Palazzi storici, le Dimore Storiche, Chiese private, ecc., deve essere condotto da un Architetto/Ingegnere specializzato nel campo Beni culturali che ha le competenze per salvaguardare i valori artistici dell’immobile, oltre che per redigere tutti i documenti necessari per adempire gli obblighi burocratici. Ogni intervento deve essere autorizzato dal competente ufficio della Soprintendenza tramite un nullaosta preventivo che attesta la coerenza dell’intervento con i vincoli.
Per quali Beni Culturali Immobili va richiesto il parere della Soprintendenza?
- Per i Beni che rientrano tra quelli elencati all’Art.10 del DLgs. 42/04.
- Per interventi edilizi su immobili e aree di interesse paesaggistico.
- Per interventi relativi ad elementi inseriti nella Carta per la Qualità e non tutelati per legge.
Per quali opere è richiesto il parere della Soprintendenza?
- Per tutti gli interventi sui Beni che rientrano in quelli elencati nell’Art. 10 del DLgs. 42/04.
- Per tutti gli interventi sui Beni vincolati paesaggisticamente, ad eccezione degli interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria, di consolidamento statico e di restauro conservativo senza alterare lo stato dei luoghi e l’aspetto esteriore degli edifici; interventi inerenti l’esercizio dell’attività agro – silvo – pastorale che non comportino alterazione dello stato dei luoghi; il taglio colturale, la forestazione, la riforestazione e le opere di bonifica, per i quali non è necessaria l’autorizzazione paesaggistica..
- Per tutti gli interventi su Beni inseriti nella Carta della Qualità ad eccezione delle opere interne per immobili individuati dall’elaborato G2 – Morfologie degli impianti urbani, del P.R.G. di Roma
Procedure preventive all’esecuzione dell’intervento
- Redazione progetto.
- Relazione tecnica dettagliata, firmata dal progettista, delle opere che si intendono eseguire, preceduta da un inquadramento storico critico dell’immobile.
- Esauriente documentazione fotografica, con il contesto urbanistico.
- Copia dello stralcio di mappa catastale.
- Presentazione del progetto – Se l’immobile in argomento è vincolato ai sensi del D.Lgs.n.42/2004 l’autorizzazione avrà carattere vincolante, mentre nel caso di immobile non vincolato si emetterà un parere consuntivo, ai sensi dell’art. 24 commi 19-21 delle norme tecniche di PGR.
- Rilascio del nulla-osta.
Per gli immobili vincolati, i tempi del rilascio del nulla-osta ai sensi del D.L. n. 42 del 22/1/2004 art. 22 sono 120 gg. dalla data di ricezione salvo atti interruttivi;
Per quanto riguarda gli immobili non vincolati i tempi del rilascio del parere, sono di 45 gg; decorsi infruttuosi 60 gg dalla data della richiesta, è possibile depositare la pratica urbanistica presso i competenti Uffici Comunali allegando copia della richiesta stessa.
Come si esegue un Restauro?
Il Restauro è una disciplina complessa che fonda le sue basi sulla conservazione della materia originale e sulla trasmissione al futuro dei suoi valori estetici e storici, i nostri architetti e ingegneri partono da queste considerazioni per proporre un progetto ad hoc in linea con le prescrizioni della Soprintendenza e in accordo con gli stessi proprietari.
Il lavoro parte dalla fase della conoscenza attraverso un’attenta ricerca storica volta ad indagare ogni possibile cambiamento subito nel corso dei secoli, per poter impostare una metodologia di lavoro in linea con gli obiettivi prefissati. Ogni progetto di Restauro è diverso, ogni situazione deve essere valutata caso per caso, non esiste un metodo di intervento univoco, ma dopo attente analisi deve essere scelta la soluzione migliore con profondo rispetto del bene.
Il Progetto di Restauro prevede alcune fasi indispensabili di seguito elencate:
- Fase della Conoscenza:
- Ricerca storica (Archivistica e Bibliografica);
- Analisi dello Stato di fatto;
- Rilievo metrico e architettonico;
- Analisi delle murature attraverso indagini diagnostiche;
- Analisi metrologica e proporzionale;
- Ricostruzione delle trasformazioni storiche (Diacronica e Sincronica)
- Analisi del Degrado.
La fase successiva a quella della conoscenza è quella del Restauro, che prevede tutti gli interventi finalizzati alla conservazione nei suoi aspetti estetici e storici. Ogni intervento deve mirare a mantenere integri i caratteri tipologici, strutturali, materici del bene e devono contemporaneamente eliminare eventuali superfetazioni che danneggiano l’istanza estetica del bene.
- Progetto di Restauro
Il progetto di Restauro prevede 4 fasi di lavoro:
- Preconsolidamento: Intervento essenziale, deve precedere sempre l’intervento di pulitura. Si procede al preconsolidamento quando la superficie da trattare è molto degradata e instabile ed un eventuale intervento di pulitura ne provocherebbe il distacco causando perdite considerevoli e danni irreparabili.
- Pulitura: Intervento irreversibile, perché si vanno a rimuovere tutte le sostanze estranee che si sono depositate sulla superficie. Le sostanze possono essere di varia natura e la loro mancata rimozione può provocare alcune patologie. La pulitura può essere meccanica, chimica o fisica.
- Consolidamento: Il consolidamento è sostanzialmente di due tipi:
- Strutturale: Vengono utilizzate delle soluzioni tecnologiche di tipo meccanico in grado aumentare la resistenza strutturale del bene al fine della sua salvaguardia. Nel caso di zone dichiarate a rischio sismico viene fatto un progetto di miglioramento strutturale.
- Materico: Sono soluzioni tecnologiche in grado di ristabilire coesione interna tra i materiali. Vengono ristabilite le condizioni fisiche e chimiche di quel materiale alterate dai processi di degrado.
Nel consolidamento sono previste anche eventuali integrazioni o aggiunte che devono essere distinguibili e compatibili.
- Protezione: Viene difeso l’edificio dall’aggressione degli agenti atmosferici attraverso l’utilizzo di sostanze sul materiale. La protezione può essere di tipo attivo, che evita l’innesco dei processi di degrado e di tipo passivo dove vengono utilizzate delle sostanze per costituire uno strato di sacrificio sul materiale.
Eventuale Rifunzionalizzazione: Il Bene può essere sottoposto a una rifunzionalizzazione attraverso un accorto progetto.
La nostra proposta
Avete un immobile di particolare pregio storico artistico? Il vostro immobile è individuato all’interno della Carta per la Qualità? Volete dare nuova vita alla facciata del vostro condominio?
Non esitate a contattarci, siamo a vostra disposizione per seguire tutto l’iter, dalla progettazione alla richiesta di pareri, direzione lavori, ecc…