Hai un immobile a Roma o in una qualsiasi città della regione Lazio e vuoi ristrutturarlo e/o ampliarlo?

La nuova legge regionale del Lazio ti consente importanti soluzioni per riqualificare il tuo immobile, ampliarlo e/o fare un cambio di destinazione d’uso.

riqualificazione-urbana - Rigenerazione Urbana

Il 19 luglio 2017, infatti, è entrata in vigore la nuova Legge per la “ rigenerazione urbana ed il recupero edilizio ” nella regione Lazio: Legge Regionale 18 luglio 2017, n. 7, che va a sostituire a tutti gli effetti la precedente Legge sul “Piano Casa” in vigore dal 2009 fino a maggio 2017.

La “ Rigenerazione Urbana ” prende in considerazione un ambito notevolmente più ampio rispetto al “Piano Casa”, il quale era orientato prevalentemente a piccoli interventi di ampliamento.

La nuova Legge Regionale detta, infatti, disposizioni ordinarie che si propongono di incentivare e promuovere la rigenerazione urbana attraverso l’uso razionale del suolo e del patrimonio edilizio esistente, di riqualificare le aree periferiche e urbane degradate ed i tessuti edilizi disorganici o incompiuti, di promuovere la riqualificazione degli edifici residenziali e non residenziali in disuso o dismessi attraverso interventi di demolizione e ricostruzione con eventuale aumento di volumetria, adeguamento sismico ed efficientamento energetico.

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Un’importante novità è l’istituzione, a partire dal 24 maggio 2018, dell’ufficio speciale per la rigenerazione urbana all’interno della Direzione Urbanistica e Territorio della Regione Lazio con l’obiettivo di favorire una efficace attuazione della normativa, facilitando tempi e modalità di applicazione della legge regionale da parte dei Comuni, garantendo formazione e assistenza ai tecnici comunali ed agli operatori di settore, ed occupandosi della programmazione di interventi urbani sostenibili, della pianificazione di progetti speciali e piani di riqualificazione urbanistica.

Infatti, con questa normativa edilizia il Comune riacquista un ruolo preminente nella gestione e nella progettazione della rigenerazione urbana e della riqualificazione del tessuto edilizio esistente, proponendosi un’idea di sviluppo e rispetto del territorio.

Il ruolo dei Comuni, per garantire il recupero del patrimonio edilizio esistente nelle aree urbanizzate, sarà quello di approvare “programmi di rigenerazione urbana” in variante al PRG, anche su proposta di privati e associazioni consortili di recupero urbano.

Questi programmi possono prevedere delle “premialità” per il rinnovo edilizio, per le opere pubbliche e per le cessioni di aree aggiuntive, fino al 35% della superficie lorda esistente, che possono aumentare del 5% nel caso in cui gli interventi edilizi siano realizzati mediante concorso di progettazione.

In particolare, per incentivare l’adeguamento sismico ed energetico di edifici esistenti, i Comuni possono prevedere la possibilità di un ampliamento volumetrico del 20%, fino ad un massimo di 70 mq.

L’aumento di volumetria può realizzarsi in adiacenza o in aderenza al corpo di fabbrica, a meno che questo non comprometta l’armonia estetica dello stesso. In tal caso, può essere autorizzata la realizzazione di un ampliamento come corpo edilizio separato.

Ma attenzione, tali disposizioni normative trovano il loro campo di applicazione esclusivamente su edifici esistenti e realizzati attraverso opportuno titolo abilitativo, che ne garantisce la legittimità, o su quelli autorizzati mediante titolo edilizio in sanatoria. Mentre, esse non sono applicabili in aree sottoposte a vincolo di inedificabilità, in aree naturali protette individuate nel PTPR, in aree agricole e nei centri storici.

Pertanto, vi consigliamo di affidarvi ad un tecnico abilitato, che verificherà se per il vostro immobile è effettivamente possibile applicare la nuova normativa di “Rigenerazione Urbana” analizzando eventuali vincoli e documentazioni relative al bene in vostro possesso.

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Occorre precisare che l’aumento della volumetria del 20% è sempre consentito per le unità immobiliari legittime o legittimate con titolo edilizio in sanatoria, anche in edifici ricadenti nella zona omogenea E, ad esclusione dei centri storici (ove non è concesso) e degli edifici produttivi (per i quali è previsto un aumento fino al 10% della superficie coperta).

Ad ogni modo, gli ampliamenti dovranno rispettare la seguente normativa statale e regionale:

  • D. Lgs. 192/2005
  • L. R. 6/2008
  • D. P.R. 74/2013
  • D. P.R. 75/2013
  • D. M. 26 giugno 2009

 

Inoltre, la legge sulla “Rigenerazione Urbana” consente ai Comuni di autorizzare interventi di ristrutturazione edilizia per edifici con superficie massima di 10.000 mq permettendone anche il cambio di destinazione d’uso nel rispetto delle norme vigenti e tra le categorie funzionali dell’ex art. 23-ter del DPR 380/2001 (ad esclusione della funzione rurale).

Tuttavia, occorre tenere ben presente che tali interventi non possono prevedere l’apertura di medie e grandi strutture di vendita e sono limitate per le zone individuate dal PTPR come centri storici e per le zone omogenee D.

Per gli insediamenti urbani storici, infatti, è necessaria l’autorizzazione da parte della Giunta Comunale, invece le norme relative ai cambi di destinazione d’uso si applicano agli edifici esistenti legittimi o legittimati non ricadenti in consorzi industriali, nei PIP e nelle zone omogenee D.

La nuova legge pone particolare attenzione anche al riuso dei materiali, sempre in funzione della sostenibilità di tali interventi, prevedendo il riutilizzo di almeno il 30% dei materiali di recupero derivanti dalle opere di demolizione di opere di edilizia civile.

I programmi di rigenerazione urbana dovranno applicare le norme della Legge Regionale n. 6/2008 in materia di edilizia sostenibile e bioedilizia ed il Protocollo ITACA Regione Lazio, al fine di garantire la sostenibilità ambientale.

Infine, la Legge sulla rigenerazione urbana, perseguendo l’obiettivo di limitare il consumo di suolo, tra le disposizioni finali, va ad estendere l’applicabilità della legge per il recupero dei sottotetti per fini abitativi (L.R. 13/2009) agli edifici ultimati entro il 1 giugno 2017, mentre prima il limite era fissato agli edifici completati entro il 31 dicembre 2013.

Se vuoi ristrutturare e ampliare la tua casa non esitare a contattarci, il nostro team di professionisti sarà disponibile a fornirvi ogni delucidazione riguardo le potenzialità di rinnovamento del vostro immobile ed indicarvi le migliori soluzioni per ristrutturarlo e migliorarlo dal punto di vista funzionale, energetico e strutturale in aderenza alle normative vigenti.

 

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